Tozzetto o cantuccio rustico, dove sentirete la granulosità della farina d’avena integrale e il bouquet floreale del miele millefiori. Le mandorle, rigorosamente pugliesi, danno un tocco di croccantezza in più!
Per realizzare questi dolci ho usato degli ingredienti che non adopero tantissimo: la farina d’avena e il miele al posto dello zucchero. Il risultato – nonostante qualche titubanza iniziale – è un biscotto buono, croccante e molto profumato, ottimo per un dopo cena accompagnato da un bicchiere di passito.
Prima di passare alla ricetta, vi racconto dove ho preso il miele!
Chi mi segue sa che quasi tutti i prodotti che uso provengono da mercati locali, aziende a conduzione familiare, bio, a km0, prodotti sostenibili, stagionali, ecc. E quanti cavoli, direte voi! Avete ragione, lo so, è più semplice andare al supermercato e prendere tutto lì, senza tanti sbattimenti… Tuttavia, nonostante l’impegno maggiore (di tempo intendo), fare la spesa dai piccoli produttori aiuta loro, ma anche noi, il nostro ambiente, la salute e tante altre cose. Pensiamo per esempio al miele che compriamo nei supermercati, che in molti casi proviene da chissà dove (Cina, ecc), spesso si utilizzano antibiotici per il controllo di alcune malattie delle api, si pompano acqua e zucchero nelle arnie per aumentare la produzione di miele, ecc. Certo non bisogna generalizzare o demonizzare tutto quello che si vende nei supermercati (anche se…), ma vuoi mettere comprare il miele da un produttore locale, dove puoi toccare con mano il suo operato, visitare l’azienda, vedere gli alveari!
Ecco, questo è successo a me quando ho comprato il miele da Andrea, della Agriapistica Bio Mielinfiore, parlando con lui ho scoperto cose che non conoscevo sul miele e poi per la prima volta ho mangiato il miele direttamente dal favo (le celle esagonali fatti di cera, che altro non è che la secrezione ghiandolare delle api).
Le foto sono state scattate durante uno dei tanti mercati che frequento, in questo caso quello del Mercato Contadino dei Castelli Romani. Il signore che taglia il favo è Domenico, papà di Andrea, fondatore dell’azienda nel 1972 proprio nelle campagne dei Castelli Romani. L’assaggiatore di favo ufficiale, invece, è mio marito!
Mi fa piacere inserire in questo articolo un’intervista rilasciata da Andrea (l’architetto che ha mollato tutto per lavorare con le api) a Simona Cannataro per l’Alveare che dice sì. Potete leggere l’intervista integrale cliccando qui.
Pezzo tratto dall’articolo: MIELE: IL VERO BIOLOGICO ESISTE? Scritto il
Andrea, il vero miele biologico esiste?
Questa è la tipica domanda da detrattori del biologico. Nell’apicoltura si obietta che il vero miele biologico non esiste perché “non sai mai dove va l’ape”. Il miele biologico invece esiste eccome. Innanzitutto perché l’apicoltore sa bene dove vanno le sue api.
L’ape nel suo ciclo vitale, che è di una quarantina di giorni, fa il giro del mondo in termini di chilometri, ma in quanto a distanza non si allontana, in media, di più di tre chilometri dall’arnia.E se l’arnia si trova in un parco naturale, anziché sul ciglio di un’autostrada, il dado è tratto.
Quali strumenti abbiamo noi consumatori per riconoscere un buon miele?
Il biologico è uno strumento a disposizione del consumatore, anche se non è l’unico.
L’azienda di un produttore biologico è controllata in ogni fase della produzione, fino ad arrivare ai chilogrammi di miele prodotti annualmente (ragion per cui se produci in regime biologico non ha nessun senso vendere in nero).
Ovviamente non si possono utilizzare fertilizzanti, pesticidi e prodotti chimici di sintesi.
La mia azienda ha una certificazione che è come una “targa”: andando sul sito dell’ente certificatore e inserendo il mio numero di certificazione, il consumatore ha la possibilità di reperire tutte le informazioni sul mio lavoro.
Un aspetto che però è stranamente nebuloso per quanto riguarda le linee bio dei supermercati. Se ci fate caso, sull’etichetta del miele X linea bio del supermercato Y, appare una certificazione che è la stessa della marmellata Z e delle gallette G, sempre della stessa linea bio del supermercato Y.
La certificazione sembra essere stata quindi ottenuta dal supermercato, non dal produttore.Un buco nero nella filiera, in pratica.
Spero che questa parte dedicata al miele vi sia piaciuta, e che vi abbia aiutato un pochino a capire perché vale la pene spendere qualche soldino in più, per un miele bio e locale.
Ora però passiamo alla ricetta


Come realizzare dei tozzetti senza zucchero con la farina d’avena
Ingredienti per circa 30 biscottoni
200 g di miele millefiori di L’Apicoltura Mielinfiore Bio
2 uova
260 g di farina d’avena
100 g di madorle
30 g di arancia candita
mezzo cucchiaino di cremor tartaro o ammoniaca per dolci
cannella








Precedimento
- In una ciotola mettete le uova intere e il miele, frullate per qualche minuto
- Aggiungete la farina e l’agente lievitante e mescolate
- A questo punto potete inserire le mandorle tostate e l’arancia candita, completate con una bella spolverata di cannella.
- Rivestite una teglia con della carta da forno, con l’aiuto di un cucchiaio adagiate il composto sulla teglia in modo da formare due filoni.
- Infornate a 180° per una ventina di minuti
- Tirate fuori i filoni e con un coltello affilato ricavate i tozzetti.
- Mettete i biscotti sulla carta da forno e ripassateli nuovamente in forno per 5/10 minuti.
- Nota: i biscotti avranno un colore più scuro perché abbiamo utilizzato la farina d’avena.
La ricetta è conclusa, facile no? Seguitemi perché a breve metterò un’altra ricetta con l’avena…