Il Cassone delle Catulghine

Un viaggio a Cattolica, un tour culturale ma soprattutto gastronomico, tra gelaterie, locali very cool e tanta bella gente

Tris di Cassoni

Cassoni, piadine, pasta fatta in casa, formaggi, stupendi insaccati. Queste sono solo alcune delle prelibatezze che potrete assaggiare in Romagna

Il cassone romagnolo deve essere assaggiato, per forza! L’ideale sarebbe gustarlo direttamente nella sua terra natia, fatto dalle mani esperte di chi fa questo lavoro da una vita. Durante un viaggio a Cattolica, ho avuto la possibilità di assaggiare il cassone fatto da una splendida Catulghina, la Signora Angela (anche se non vuole essere chiamata signora…). Come ho conosciuto Angela e Michela, il perché mi trovavo a Cattolica, la ricetta e qualche info turistica, solo continuando la lettura…

Alla scoperta di Cattolica

Maggio, un viaggio di lavoro, quello di mio marito, ed eccoci a Cattolica. Arriviamo verso pranzo e inizia a piovere, naturalmente i cento e uno ombrelli in nostro possesso erano rimasti tutti a casa. Dopo un pranzo in albergo, un pisolino e una rinfrescata, mi incammino alla scoperta di Cattolica. Compro un ombrello e dopo un pochino smette di piovere. Inizio il mio vagare sulla spiaggia. Provo una sana invidia per chi vive a contatto con il mare; il suo odore, il vento e la salsedine mi stordiscono sempre piacevolmente. Il lungomare di Cattolica è ben organizzato, anche se non amo particolarmente tutte quelle strutture alberghiere, molte delle quali non proprio romantiche. Pian piano mi sposto verso il centro della cittadina.

 

Decido di chiedere informazioni a qualcuno del posto, perché vorrei visitare la parte vecchia di Cattolica. Mi imbatto in un simpatico signore, Claudio, che alla mia richiesta decide di scortarmi per un tratto del cammino; voleva assicurarsi che vedessi la sua Cattolica, quella della sua giovinezza: le case dei pescatori, gli edifici più vecchi, la Flaminia vecchia.  Mi porta fino al mercato coperto e mi dice: “Prosegui su questa strada, poi scendi giù e trovi la Chiesa di Sant’Apollinare, visitala mi raccomando…”. Lo saluto, e vorrei tanto abbracciarlo, ma mi do un pochino di contegno e mi limito ad un sorrisone formato famiglia.

Gelato

 

Il sorriso scaturisce anche da una scoperta fatta nelle vicinanze: la gelateria Il Gelso, uno spettacolo!

Vi dico i gusti che ho preso: cheesecake con salsa di pesche fatta in casa, pera e cannella, mascarpone artigianale, il tutto condito con meringa e salsa al cioccolato. Per 15 minuti non ho capito più niente!

Con la pancia piena inizio la mia camminata per il centro storico di Cattolica e vedo:

  • il borgo medievale e via Flaminia;
  • la Rocca Malatestiana;
  • la Chiesa di Sant’Apollinare;
  • il Museo della Regina;
  • Il mercato coperto;

Se volete maggiori informazioni su questi posti, visitate il sito web dell’associazione  “Flaminia”.

Scendo per la Flaminia vecchia e mi fermo davanti ad un localino bellissimo, Mangiatoia 89. Mi è piaciuto così tanto che il dopocena lo abbiamo trascorso lì, gustando un bicchiere di birra artigianale, la Rock’nRoll di Baladin. E per finire un dolcetto che ci ha regalato la proprietaria.

 

Ah, non vi ho detto una cosa, a Cattolica sono tutti molto gentili!

Concludo il viaggio così come l’avevo iniziato, incontrando il signor Claudio. Stavo rientrando verso l’hotel e sento qualcuno che mi chiama, era lui il simpatico nonnino. Mi aveva visto passare e mi dice :”Allora hai visitato tutto? Hai visto che bella che è Cattolica vecchia…” e continua a raccontarmi del passato, quando tutto era diverso, e per finire mi offre un bicchiere di vino. Alleluia.

Tratto da una storia realmente accaduta.

L’incontro con la Catulghina

E’ quasi ora di rientrare in albergo, giro lo sguardo e noto un’insegna in un vicolo; decido di andare a curiosare e mi imbatto nella “Catulghina”. Si tratta di un piccolo ristorante, dal sapore casalingo ma al tempo stesso ricercato nei dettagli. Le padrone di casa sono due belle donne romagnole, mamma e figlia, Angela e Michela.

 

Sono fuori dal ristorante e ammiro la cucina a vista, dove Angela preparava la piadina. “Entra pure, vieni”, così mi invita la signora ed inizia la nostra chiacchierata. Racconta della sua famiglia, delle tradizioni che si tramandano, delle nuove generazioni che si reinventano, e poi dei sacrifici e dei tanti momenti belli. Michela, la figlia, mi guida nel locale, mostra i dettagli e mi racconta i progetti. Insomma, un pomeriggio così non lo si scorda facilmente.

Alla mia domanda su cosa renda la piadina così speciale, loro rispondono sicure: il ricordo della nonna che impastava la piada sulla vecchia spianatoia, lo strutto di qualità e la farina.

Io ho una nonna, e anche lei usa la spianatoia, ma per fare le orecchiette, però non mi è utile per realizzare la piadina. Invece per lo strutto posso farcela, so già dove comprarlo: da Pork’n Roll Shop.

Saluto Angela e Michela; non potevo ritornare a casa senza i cassoni, ne prendo ben tre: con le verdure, con patate e salsiccia e uno con pomodoro e mozzarella. Angela prima di salutarmi mi regala tre piadine vuote (“queste mica le trovi a Roma!”). Michela, per non rimanere indietro, mi dona un pacco di farina, che utilizzerò per la ricetta del Cassone.

Dimenticavo, prima di ritornare a Roma ho fatto una breve visita a Gradara e al suo Castello-fortezza perfettamente conservato. Visitatelo, ne vale veramente la pena!

 

 

Ricetta del Cassone

Ingredienti per  l’impasto della piada

500 g di farina 0

20 g di sale

7 g di bicarbonato

50 g di strutto

latte e acqua per impastare

Ingredienti per il ripieno

patate

salsiccia

mozzarella

pomodoro

peperoni

Come si prepara l’impasto della piada

Mettete sulla spianatoia la farina, fate una fossetta al centro e aggiungete il sale e il bicarbonato, poi lo strutto. Iniziate ad impastare aggiungendo il latte tiepido (dovete ottenere un impasto sodo ma non troppo); coprite con un canovaccio e lasciate riposare almeno un’ora.

 

Preparate il ripieno, naturalmente io vi offro degli spunti, ma voi potete mettere quello che volete nei cassoni. I miei, li ho riempiti di patate saltate in padella, salsiccia e crescenza; il secondo ripieno era fatto con melanzane ripassate in padella, pomodoro e mozzarella.

Buona cassone a tutti!

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. youngwildnpoor ha detto:

    Che buono il cassone, il mio preferito è quello con le erbette! Proverò la tua ricetta!

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    1. lavandapeperina ha detto:

      È piaciuto tanto anche a me quello con le erbette! Fammi sapere com’è andata la ricetta. Un abbraccio.

      Piace a 1 persona

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