Il pane raffermo è il protagonista di numerose ricette regionali: dolci, primi e secondi piatti. La cucina del riciclo può è deve essere parte integrante della nostra alimentazione!
Quando penso al pane mi vengono in mente dei ricordi “romantici”, legati alla mia terra e alle mie origini pugliesi. In tempi ormai lontani molte donne del mio paese, Cagnano Varano, facevano il pane in casa, più o meno una volta a settimana. A casa di mia nonna Giovanna, la mamma di mio padre, c’era un forno in cantina, e anche se io non l’ho mai visto, così come non ho mai visto lei, spesso la immagino impastare e sfornare un pane profumatissimo.
Le donne si riunivano e impastavano il pane per tutta la settimana o anche più; si utilizzava “lu crescent” la famosa pasta madre, per questo il pane durava di più. Tuttavia, restava sempre del pane raffermo, e così l’ingegno delle donne ha dato vita a tantissime ricette di recupero.
Ricordo un gesto legato al pane, dare tre baci al pezzetto di pane che, per un motivo o l’altro si doveva buttare via. Come se fosse un peccato buttare via questo prezioso alimento!
La merenda dei nostri genitori, era composta da pane olio e zucchero, o pane vino rosso (un pochino) e zucchero. Le cose da allora sono cambiate tanto, in alcuni casi in peggio, se consideriamo molti prodotti da forno industriali, pieni di conservanti, farine di dubbia provenienza e grassi idrogenati!
Quando il pane è duro cosa possiamo fare? In nostro soccorso arrivano le ricette delle tradizioni, solo per citarne alcune:
- Polpette con pane raffermo (in Abruzzo le chiamo pallotte cacio e uova, qui la ricetta pugliese
- Melanzane ripiene
- In Toscana abbiamo la Pappa al Pomodoro, piatto che ho mangiato qualche volta ma che non ho mai preparato. Se volete, provate la ricetta di La Cucina Italiana
- Al nord ci sono i Canederli, per la ricetta mi affido agli esperti. Siamo in Val di Non, Trentino! Qui per la ricetta.
- Con il pane raffermo si realizzano anche degli ottimi dolci. Da quando vivo a Monza, uno dei miei dessert preferiti è la torta al cioccolato, uvetta e amaretti, fatta con il pane raffermo. Io e mio marito l’adoriamo. Qui la chiamano Torta Paesana. Se volete cimentarvi a casa, seguite questa ricetta.
Con il pane raffermo ho realizzato un piatto della mia terra, il Pancotto con cime di rapa. Prima di darvi la ricetta, vorrei condividere con voi una bella storia legata al pane.
Si tratta di un forno “giovane”, il Forno Brisa. Ho avuto il piacere di conoscere la loro storia durante un evento organizzato al Talent Garden a Milano: Pane e Impresa. Per farla breve, poi vi darò il link per approfondire il tutto, la storia nasce grazie al sogno e alla passione di quattro ragazzi, il luogo Bologna, nel 2015. Oggi le cose sono abbastanza diverse, più punti vendita, terreni dove si produce la materia prima per la panificazione, più di trenta dipendenti e un bel progetto di equity crowdfunding. Se vi interessa il discorso pane buono, genuino, lievito madre, sostenibilità, grani antichi, progetti giovani e tanto altro, visitate il loro sito, cliccando qui.
E se siete a Bologna andate a provare i loro prodotti, sono buonissimi.
Qui alcune foto della serata





Ora direi di passare alla ricetta del Pancotto!



Ingredienti per 4 persone
500 g di pane raffermo tagliato a pezzi
1 kg di cime di rapa
500 g di patate
olio evo buonooooo
alloro
aglio
sale e peperoncino
Procedimento
- Pulite e lavate le cime di rapa, dovete conservate le foglie più tenere e le infiorescenze. Importante, quando acquistate le cime di rapa il bocciolo del fiore deve essere chiuso, e non ci devono essere i fiorellini gialli. A Cagnano si dice che in quel caso i fiori sono “spcut” e questo non va bene. Il motivo è che l’infiorescenza a bocciolo è più tenera e dolce, rispetto a quando il fiore è già aperto, dove è più amaro.
- Sbucciate le patate e tagliatele a pezzi grandi, quindi un patata tagliatela in 4.
- Mettete sul fuoco una pentola capiente e fate bollire abbondante acqua.
- Salate (una manciatina di sale grosso), aggiungete uno spicchio d’aglio in camicia, un peperoncino e delle foglie d’alloro. Quando l’acqua ha raggiunto il bollore potete cuocere le patate e le cime di rapa.
- A fine cottura aggiungete il pane raffermo.
- Quando il pane sarà morbido, scolate tutto.
- Mettete nei piatti e servite con abbondante olio d’oliva, meglio se pugliese!
Alla prossima ricetta Made in Puglia