Lo scorso anno, insieme a Camilla e Pietro, compagni di gusto e di vita, io e Ale abbiamo passato una bella giornata tra Roccaraso e Pescocostanzo, in Abruzzo. È bello ammirare la montagna d’inverno, specie se il sole tiepido colora di meraviglia paesaggi di neve; e poi si respira quell’aria piacevole e frizzante, si cammina allegri tra le strade innevate di paesi e borghi ricchi di fascino.
Prima di passeggiare tra le strade di Roccaraso, ci siamo regalati una deliziosa colazione in baita, con tanto di camino e vetrata sul paesaggio, mentre Pietro era sulle piste da sci con il suo snowboard e Ale inchiodato alla vetrata a sognare di correre tra quelle montagne. Dopo un muffin ai mirtilli e un cappuccino fumante, eravamo pronti per iniziare la nostra passeggiata; naturalmente, era d’obbligo un po’ di shopping, e non parlo di vestiti. Non riesco a visitare un posto nuovo senza comprare prodotti tipici, quindi con Camilla siamo andati in una rinomata macelleria a prendere carni buonissime, e poi miele di montagna, aglio rosso di Sulmona e i cazzarielli, tipica pasta locale comprata da D’Altorio. I nostri amici ci hanno portato a pranzo in ristorante che sa di buono appena entri, La Preta, dove abbiamo gustato cazzarielli e fagioli, tipica pasta abruzzese, succulenta e saporita da disegnare un sorriso di soddisfazione sulle labbra. Il cameriere, persona di poche parole, giusto quelle necessarie, e attenzione a chiamarlo con voce sostenuta, potrebbe risponderti “ma fatt piglià un colpo”, ci serve la pasta da una pentola di rame. Insomma, una meraviglia per gli occhi e il palato. Dora, la proprietaria che i nostri amici conoscono da anni, naturalmente non ci ha rivelato nessun segreto della sua stupenda ricetta. Io non mi sono rassegnata, e anche senza i segreti della signora Dora ho deciso di provare questo piatto. Poi mi son fatta prendere la mano e ho realizzato anche la pasta, i cazzarielli veri e propri.
Ingredienti per i cazzarielli
(2 persone)
200 g di semola rimacinata di grano duro (la mia è della Comunità del grano della Valle d’Itria)
acqua bollente
Per il sugo
300 g di verza già bollita
200 g di borlotti lessati
due carote
mezza cipolla
mezza bottiglia di conserva di pomodoro (circa 300 ml)
aglio e peperoncino
guanciale
Prepariamo i cazzarielli
Mettete sulla spianatoia la semola e aggiungete piano piano l’acqua bollente, lavorate l’impasto con la forchetta se no vi ustionate le mani. Poi lavoratelo con le mani fino a raggiungere la consistenza giusta, come in foto. Lasciate riposare coperto con una ciotola.
Occupiamoci del condimento. In una pentola mettete la cipolla, le carote, l’aglio, l’olio e il guanciale e fate soffriggere. Aggiungete la polpa di pomodoro, poi la verza, già bollita, tagliata a pezzetti e i fagioli lessati. Ricoprite con acqua calda o brodo e fate cuocere a fuoco lento. Visto che gli ingredienti sono già cotti, basteranno una ventina di minuti.
Riprendiamo l’impasto che ormai ha riposato abbastanza e facciamo i cazzarielli. Si procede prima facendo un rotolino, poi tagliando dei piccoli pezzetti.
Mettete abbondante acqua a bollire e buttate la pasta, che deve cuocere almeno 10-15 minuti. Scolate i cazzarielli con una schiumarola e metteteli nella pentola, in modo che la pasta si insaporisca. Se necessario aggiungete un pochino di acqua di cottura. Una volta cotti versare un filo di olio a crudo e del formaggio grattugiato, poi per dieci minuti perdetevi nella bontà di questo piatto! Se la pasta avanza riscaldatela e consumatela anche il giorno dopo, è una goduria, e poi resta sempre un pochino duretta, quindi non diventa un ammasso.
Mi piace pensare che, gustando questo piatto tipico, tutti noi possiamo unirci in un grande abbraccio con gli abruzzesi colpiti dall’emergenza maltempo di queste settimane.