Hummus con rape rosse e grissini itegrali

Un hummus diverso, fatto con rape rosse e accompagnato da croccanti grissini integrali fatti in casa

Hummus con rape rosse e grissini integrali

Annamo a magnà a li Castelli è una frase tipica dei Romani per indicare il pranzo fuori porta della domenica. I Castelli Romani sono un insieme di splendidi paesi e cittadine nei dintorni di Roma, tutti con fascino particolare, ricchi di storia e tradizioni. Attraverso i miei racconti, cercherò di descrivervi questi luoghi, le loro attrattive e soprattutto dove affondare la forchetta.

Pronti per la prima uscita fuori porta? Destinazione Grottaferrata, in una domenica poco soleggiata ma piacevole.

L’escursione urbana non poteva che iniziare con una buona colazione (mai cominciare un cammino a stomaco vuoto). Per questa prima tappa vi porta nel mio locale preferito “Peppa Dolceria”, adoro questo posto, ti trovi immerso in una sorta di giardino invernale, adornato di magnifici oggetti (che possono anche essere acquistati) tutti vintage: vecchie credenze, piattini spaiati, frigoriferi d’epoca e tanto altro.

Dopo aver gustato un ottimo cappuccino, con croissant artigianali e una fetta di torta, iniziamo la camminata per i vicoli di Grottaferrata. La cittadina, chiamata anche Città Giardino” (per le bellezze naturalistiche e storico-archeologiche), regala scorci interessanti ed è ricca di negozietti particolari, soprattutto per noi donne. Tappa d’obbligo è la visita all’Abbazia di San Nilo (nome originale Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata – Monaci Basiliani), soprattutto se, come me, non avete mai assistito alla messa in rito Bizantino. L’Abbazia fu costruita a partire dal 1004 da un gruppo di monaci greci provenienti dall’Italia meridionale, proprio sui resti di un’antica villa romana, forse appartenuta a Marco Tullio Cicerone. Grazie al cardinale Giuliano Della Rovere, nel 1482, si costruì intorno all’Abbazia una struttura fortificata, conosciuta come Castello della Rovere, fatto da alte mura di cinta e torrioni, che dovevano servire per proteggerla dai continui saccheggi. Immergetevi in una piacevole camminata all’interno delle mura, entrate nell’Abbazia e se avete centrato l’orario giusto potete anche assistere alla Liturgia sia in lingua greca che italiana. Concluso il giro dell’Abbazia, io e il maritino ci dirigiamo verso il locale scelto per il pranzo domenicale.

Per questa tappa vi porto in un ristorante fuori dagli schemi, lontano da porchetta, coppiette e gnocchi tipici delle scorpacciate di zona. Andiamo al Ristorante il Prato di Sopra, dove si possono gustare piatti vegetariani e vegani, e dove eccelle la ricercatezza delle materie prime, molte delle quali biologiche e a km0.

Il ristorante colpisce subito: colori tenui, atmosfera intima, arricchito da oggetti vintage, come credenze e mensole con vecchie botti. Il menù varia spesso e in base ai prodotti di stagione. Insomma, un posto da provare, cosa che naturalmente ho fatto, ma non mi sono limitata a questo. Ho pensato ai miei lettori e ho chiesto ai proprietari se potevano regalarmi una ricetta da inserire sul blog; loro, molto carinamente, hanno accettato. Qualche giorno dopo mi sono recata al ristorante dove ad attendermi c’erano Daniele e Francesco, i due giovani proprietari, e lo chef Matteo; due chiacchiere sulla loro avventura che ormai è in piedi da ben cinque anni, poi scopro che la moglie di Daniele è pugliese come me, e pure Francesco ha parenti in quella Puglia bella che ci piace tanto. Un gradito caffè e dolcetto e subito ci dedichiamo alla spiegazione della ricetta. Per voi abbiamo scelto un piatto molto sfizioso, un antipasto o un aperitivo: hummus con barbabietola e grissini integrali. La ricetta mi ha colpita subito, un impatto cromatico molto netto, e poi la cremosità che si sposa a meraviglia con la croccantezza dei grissini. Insomma, non ci resta che provare a realizzarla. Saluto Daniele, Francesco e Matteo, ai quali auguro di avere sempre la stessa passione di oggi, una passione che si legge nel loro sguardo e nelle parole. Bravi ragazzi e alla prossima cena vegetariana.

Ingredienti per 4 persone

400 g di ceci già cotti

1 rapa rossa cotta

1 cucchiaio di tahina

il succo di un limone

olio evo q.b.

sale, paprika e cumino

Per i grissini

250 g di farina integrale

140 ml di acqua tiepida

2 cucchiai di olio evo

7 g di lievito di birra fresco

5 g di sale

Un cucchiaino scarso di zucchero

Iniziamo ad impastare i grissini. Mescoliamo il lievito con l’acqua tiepida e lo zucchero e lasciamo riposare qualche minuto. Intanto mettiamo la farina sulla spianatoia, facciamo una fontana e aggiungiamo l’olio. Iniziamo ad impastare aggiungendo l’acqua e dopo un pochino aggiungiamo anche il sale. Lavoriamo l’impasto per qualche minuto, dopodiché facciamolo risposare in un luogo tiepido per circa un’ora. Trascorso il tempo, lavoriamo brevemente l’impasto, dividiamolo in 2 parti e lasciamolo lievitare nuovamente per 15 minuti. Stendiamo la prima palla sulla spianatoia formando un rettangolo, e con un coltello ricaviamo tante strisce partendo dal lato corto. Posizioniamo i grissini su una teglia rivestita di carta forno, leggermente unta e lasciamo lievitare nuovamente, circa un’ora. Ora inforniamo a 180° per circa 10/15 minuti.

Passiamo alla preparazione dell’hummus. Prendiamo un mixer da cucina e mettiamo i ceci già cotti, la rapa rossa, anche questa già bollita, 1 cucchiaio abbondante di tahina, il succo di un limone e azioniamo le lame, aggiungiamo gradualmente l’olio fino a raggiungere la consistenza giusta.

Ora non ci resta che comporre il vassoio da portare in tavola. Prendiamo delle ciotole e mettiamoci l’hummus, al quale abbiamo aggiunto della paprica, il cumino e altro olio d’oliva. Prendiamo un barattolo o un cestino e posizioniamo i grissini. Manca solo da bere e l’aperitivo è fatto. Se al nostro hummus alla barbabietola aggiungiamo un cereale cotto, magari saltato in padella con qualche verdurina croccante, abbiamo realizzato un piatto completo!

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