Una ricetta della tradizione pugliese, delle piccole frittelle fatte con la farina di mais, ottime per un antipasto gluten free
“I pizzaredde”, dalle mie parti, sono delle frittelle fatte con farina di mais e patate; tutte le donne della mia famiglia preparano questi fritti. Nonna Nunzia ha una sua variante, che spesso prepara durante l’estate: le pizzaredde con la farina di mais e con quella di grano. In una recente “rimpatriata” a Cagnano Varano sono andata a trovare mia nonna, 85enne battagliera e sempre arzilla, per imparare la sua ricetta.
Ingredienti per un abbondante aperitivo con amici a base di pizzaredde
500 g di farina per polenta – 200 g farina 0 – mezzo cubetto di lievito di birra (circa 12 g) – una patata bollita, mezzo cucchiaino di sale.
Per prima cosa lavate una patata (circa 200 g), sbucciatela, tagliatela a pezzi e fatela bollire. Appena cotta, schiacciatela e aggiungete un po’ di acqua di cottura per renderla più morbida (conservate una tazza con altra acqua, servirà per l’impasto).
Setacciate le farine all’interno di una ciotola capiente, deve permettervi di lavorare l’impasto comodamente, sbriciolate il lievito e mettete la purea di patate. Iniziate ad impastare e man mano aggiungete l’acqua, infine il sale, in modo da non essere a diretto contatto con il lievito. L’impasto deve risultare soffice, come nelle foto. Lasciate lievitare per una o due ore, dipende dal calore dell’ambiente. Noi avevamo il camino vicino e dopo un’ora e mezza l’impasto era più che lievitato.
Riscaldate l’olio d’oliva o quello di arachidi, procuratevi una ciotola con acqua calda; bagnate le mani, prendete una piccola quantità d’impasto, appiattitela e immergetela nell’olio caldo. Schiacciare la pastella con le mani vi permette di avere un fritto croccante all’esterno e soffice all’interno.
Vi consiglio di accompagnare queste frittelle con delle verdurine, come radicchio grigliato e aceto balsamico, cime di rapa ripassate in padella con acciughe, aglio e peperoncino, olive con aglio e semi di finocchio, e poi formaggi non troppo stagionati e capocollo di Martina Franca.
Abbinateci una fresca bottiglia di Vernaccia di San Gimignano e il gioco è fatto. Mio marito ama la birra; dice che l’abbinamento giusto è con una pils ben strutturata, magari una ceca Malastrana o l’italiana Tipopils del Birrificio Italiano.
Provate come vi pare e scrivetemi le vostre impressioni.
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